[IT]
Progetto partecipativo e Installazione
Museo Domestico è un progetto partecipativo che indaga il rapporto tra il contesto privato e pubblico.
Quali sono le opere d’arte, gli oggetti più cari, i tesori privati conservati all’interno degli appartamenti? L’intento è quello di chiederlo direttamente agli abitanti di determinate aree urbane, chiedendo il permesso di fotografare ciò che di più prezioso – in senso estetico e artistico, ma anche affettivo e familiare – custodiscono con orgoglio nella loro abitazione.
Tramite azioni in strada, mediazioni con realtà locali, passaparola o semplicemente suonando al campanello delle porte il primo step è quello di farsi accogliere nelle case dei cittadini per un caffè informale. Una volta entrati, dopo una chiaccherata di conoscenza chiediamo il permesso di poter fotografare il capolavoro custodito in casa. La nostra richiesta dell’opera d’arte domestica viene spesso declinata in un ricordo del passato, un manufatto particolare,lo strumento di una professione od un oggetto significativo per la famiglia. Insieme alle immagini raccogliamo la storia dell’oggetto e di conseguenza di chi ce l’ha mostrato. In questo modo si riesce a stilare un grande censimento delle opere d’arte del quartiere o della città che poi verranno mostrate ed esposte in originale od in fotografia a seconda dello spazio museale che accoglie il progetto. Le opere e/o le loro fotografie vengono così raccolte in una grande esposizione collettiva che sarà anche la sede, per tutta la durata del progetto, di eventi informali, incontri, ritrovi ed attività collettive e condivise. Museo Domestico è un progetto e un processo che offre uno spazio di connessione tra i cittadini e il museo oltre che tra cittadini stessi. Da un lato infatti riflette sul valore dell'opera d'arte democratizzandone la comprensione e la narrazione, dall'altro risveglia nei partecipanti e nei visitatori un senso di connessione reciproca.
[ENG]
Participatory project and installation
Museo Domestico is a participatory project which investigates the relationship between private and public contexts.
Which are the artworks, the private treasures preserved within the houses? The intent is to address this question directly to inhabitants of specific urban areas, asking them the permission to photograph what is most precious - in an aesthetic, but also emotional sense - guarded in their home.
The first step is to be known and eventually welcomed into citizens ' apartments through mediations with local realities, actions in the street, word of mouth or simply by ringing their doorbell. Once we step inside we start an informal conversation with a coffee. After gaining a certain level of intimacy, we ask what would be the masterpiece kept in the place and we ask permission to see it and photograph it.
Our request of the domestic artwork is often understood as a memory of the past, a particular handkraft, a specific tool for their profession or a significant object of the family.
Together with the pictures we also collect the history of the object and consequently part of the history of the owner.
This collection is then shown and exhibited in the local museum through a collective installation. The exhibition, throughout its duration, is also the base for informal gatherings, sharing of activities and different formats of encounter.
Museo Domestico is a project and a process that provides a possible connection between citizens and the museum as well as between citizens themselves.
[CREDITS ENG]
Concept: Fabritia D’Intino
Coordination and Development: Fabritia D’Intino and Caterina Moroni
Supporto curatoriale e organizzativo: Marco Betti e Chiara Organtini
Crew: Claudio Beorchia, Rossana Bossini, Claudia Busi, Luisa Contessa, Emanuele Danielli, Tamara Petriachi
Commissioned by Caos Museum within Caosmopolitan project (Terni, Italy)
Production: Indisciplinarte, Demetra