[IT] Nel 1881 al Teatro alla Scala di Milano debutta il Gran Ballo Excelsior, uno dei balli italiani dell’Ottocento di maggior successo che, come dichiara il suo autore Luigi Manzotti, celebra la grandezza della civiltà contro l’oscurantismo che costringe i popoli: «Nelle tenebre del servaggio e dell’ignominia». Sono gli anni delle Esposizioni Universali dove vengono celebrate le conquiste del progresso, della rivoluzione industriale, dell’imperialismo coloniale e dell’affermazione del concetto di identità nazionale e del suo immaginario di riferimento. Date queste premesse Salvo Lombardo, guida della compagnia Chiasma, si interroga su quale è oggi l’eredità culturale di quell’idea di Occidente della fine del XIX secolo. Quali iconografie e quali immaginari del Gran Ballo Excelsior riemergono oggi, in forme apparentemente diverse, nelle rappresentazioni degli ‘altri’, nel disegno dei corpi, e nella negoziazione delle relazioni tra Europa e ‘resto del mondo’? La pièce costruita da Lombardo non vuole essere un riallestimento del balletto, quanto piuttosto una sua ri-mediazione che si sofferma sugli immaginari stereotipici che il presente ripropone attraverso i suoi linguaggi, le sue raffigurazioni e i suoi media.
[ENG] In 1881, the Gran Ballo Excelsior, one of the most successful Italian dances of the 19th century, débuted at the Teatro alla Scala in Milan. These were crucial years for the affirmation of modern European culture and identity; years characterised by the industrial revolution and colonial imperialism, the triumph of science, the struggle between civilisation and the barbarity of obscurantism. If these themes across the entire structure of the Gran Ballo, it can be understood why Salvo Lombardo, heading the company Chiasma, has chosen to use it as a point of reference for his new production. Commencing with the ballet, in fact, the Italian choreographer and dancer constructs a performance aimed at questioning the current concept of modernity. His Excelsior appears as a container of narratives that frame the European political and social situation through the specific lens of the representation of the body and the exotic imaginaries that the present proposes once more through its languages, images and media. The result is a choreographic score that grinds movements and music together, returning them to the present as traces of a past that is closer than we may think.
[CREDITS ENG]
concept, choreography, direction Salvo Lombardo
performance Jaskaran Anand, Cesare Benedetti, Lucia Cammalleri, Leonardo Diana, Fabritia D’Intino, Giuseppe Vincent Giampino, Daria Greco and with workshop Around Excelsior partecipants
coreographic collaboration Daria Greco
cultural advisor Viviana Gravano
music Fabrizio Alviti
light and video design Daniele Spanò e Luca Brinchi
movie contribution Isabella Gaffè
video Homo Homini Lupus Filippo Berta
costumes Chiara Defant
technicians Maria Elena Fusacchia, Luca Giovagnoli, Gabriele Termine, Loris Giancola
production Associazione Culturale Chiasma, with the support of MiBAC – Ministero Beni e Attività Culturali
co-production Théâtre National de Chaillot, Paris, Festival Oriente Occidente, Rovereto; Festival Fabbrica Europa, Firenze, Romaeuropa Festival, Roma; Versiliadanza, Firenze;
in collaboration with Teatro della Toscana / Pontedera Teatro, ACS Abruzzo;
within the project Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0 / Piemonte dal Vivo
duration 60 minutes
[RASSEGNA STAMPA]