[IT] Con la performance Opacity#4, costruita con il performer Jaskaran Anand, Salvo Lombardo solleva ulteriori domande sulle eredità coloniali dell’Occidente e sugli immaginari post coloniali di riferimento, interrogando lo sguardo proprio sull’identità del corpo in scena, giocando sulla dialettica trasparenza-opacità nella definizione della sua identità e del suo “ruolo”. La performance tenta di delineare un territorio di opacità dello sguardo giocando proprio sul confine tra visibile e invisibile, tra maschile e femminile, tra conosciuto e sconosciuto. La sua domanda di fondo è quanto è trasparente il visibile e quanta opacità c’è in ciò che non conosciamo, che ci è invisibile e che classifichiamo, pertanto, come “Altro”?

[ENG] Opacity#4, therefore, deconstructs the imaginary by reviewing various iconographies of the body aimed at flattening any cultural difference, thus generating a fixed and universalistic character of the concept of identity. The performance arises then as an argument against the generation of a dominant and ethnocentric knowledge that distinguishes the Western World as the global and undisputed narrative element as well as the only legitimate and acknowledged essence of life. The performance interrogates a series of representations of the body that reduce the "cultures of difference", determining fixed, extensive and universalistic meaning of the identities. The Opacity#4 is raising questions on defining an identity of the being. It triggers the question by playing in-between the “transparency” of a “opaque body” and the role-defining structures of the body. How transparent is the visible and opaque is the invisible?