CONCEPT PROGRAMMA

Amir Issaa
Potere alle parole - Identità
WORKSHOP

14 Dicembre
10:00 – 12:00

Evento riservato ad istituti scolastici

Scrivere rime è un metodo efficace per consentire ad ognuno di noi di esporsi e parlare di sé e dei problemi che lo riguardano in maniera leggera e divertente, secondo il format dell’edutainment. Durante lo svolgimento di un laboratorio, a una prima fase di scrittura segue un momento di condivisione e riflessione collettiva sul significato delle parole usate dai partecipanti: questa operazione ha l'obiettivo prezioso di responsabilizzare ciascuno sulla scelta del proprio linguaggio in base all’impatto che esso ha sulle altre persone.
Il cuore del format Potere alle parole è il rap: un linguaggio che oggi più di ogni altro racconta le istanze, le contraddizioni e le urgenze di una società in profonda trasformazione.
Nello specifico, l’attività laboratoriale di Amir consente di esplorare questo genere nella sua duplice natura: come forma (il fatto che esso si serva della metrica e delle figure retoriche per esprimere con forza un proprio pensiero) e come contenuto (in quanto attraverso il linguaggio delle rime si può raccontare sé stessi e il mondo che ci circonda nella sua complessità: le discriminazioni, l’integrazione, le questioni di genere, le trasformazioni delle città e il cambiamento climatico). Tutte le attività su cui si basa questo percorso denotano grande sensibilità ai temi dell’attualità, dei “nuovi linguaggi” e di tutto ciò che ruota attorno a concetti come identità, condivisione, musica ed evoluzione. Si potrebbe racchiudere l’approccio di Amir a tutte le tematiche, in una sola parola: intersezionale

A cura di Amir Issaa

Amir Issaa
Amir Issaa, nato e cresciuto a Roma nel quartiere di Torpignattara, figlio di un immigrato egiziano e di una donna italiana, si avvicina all’Hip Hop all’inizio degli anni Novanta, prima come breaker e poi come writer nella crew capitolina The Riot Vandals. Tra i fondatori del leggendario Rome Zoo, un collettivo di cui hanno fatto parte nomi storici della scena rap romana come Colle Der Fomento, Cor Veleno, Flaminio Maphia, Piotta, e molti altri. La passione per questo movimento culturale lo salva dal disagio familiare causato dalla detenzione del padre, che finisce in carcere quando lui è ancora un bambino. Il rap diventa una valvola di sfogo positivo e grazie a questa musica trova la forza per raccontare al mondo la sua storia. Considerato storicamente come uno dei primi esempi di musica rap italiana in cui nei testi si affrontava esplicitamente il tema delle seconde generazioni, la sua carriera prende una svolta e trasforma quella che era una semplice passione in una vera e propria professione, pubblicando negli anni decine di progetti tra mixtapes, ep e album ufficiali, tra cui dei brani come Cinque del mattino o Inossidabile considerati dai cultori come dei veri e propri “classici” del rap italiano. Da sempre impegnato come attivista per il riconoscimento della cittadinanza ai figli degli Immigrati, grazie alla collaborazione con la piattaforma Change.org nel 2012 dà vita a una petizione online accompagnata dalla canzone Caro Presidente, un video-appello rivolto al presidente della Repubblica in cui lo si invitava ad affrontare il tema dello Ius Soli. Innumerevoli le interviste e gli articoli su questo argomento, non solo sulle maggiori testate giornalistiche Italiane ma anche all’estero, come sulla rivista Inglese The Guardian che nel 2013 gli dedica un articolo. compone insieme al team di musicisti The Ceasars la colonna sonora del pluri-premiato film Scialla! di Francesco Bruni, entrando in nomination ai David di Donatello e ai Nastri D’Argento come miglior canzone da film dell’anno, e fino ad ora è l’unico rapper ad aver calcato il red carpet del Festival del cinema di Venezia e ad essere ricevuto in una cerimonia ufficiale dal Presidente della Repubblica Italiana, e grazie a questa candidatura è membro dell’Accademia Fondatore e direttore artistico di Potere alle parole (beat e rime contro le discriminazioni), un laboratorio di scrittura nato in collaborazione con Unar e l’associazione Il Razzismo è una brutta storia con l’obiettivo di destrutturare attraverso percorsi educativi musicali nelle scuole, gli stereotipi e i pregiudizi alla base delle discriminazioni. Grazie all’utilizzo del rap come forma didattica si aprono nuove strade a livello accademico, e attualmente viene richiesta regolarmente la sua presenza per dei laboratori di scrittura anche fuori dall’Italia. Le sue lecture lo hanno visto protagonista in veste di docente negli Stati Uniti, in Francia, in Belgio, Australia, Giappone. A giugno del 2017 pubblica il suo primo libro Vivo Per Questo per la casa editrice Chiarelettere. Un romanzo autobiografico che viene accolto positivamente dalla critica italiana. Recensito dalla rivista Internazionale come uno dei migliori libri per ragazzi usciti in quell’anno. Nel 2021 esce il suo ultimo libro “Educazione Rap”.